dimarts, 29 de juliol del 2008

TdE054. F. Petrarca. Sonetto XXVIII

Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374 Il Canzoniere: sonetto XXVIII Solo e pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi e lenti, e gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio uman la rena stampi. Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger de le genti, perché negli atti d'allegrezza spenti di fuor si legge com'io dentro avvampi; sì ch'io mi credo omai che monti e piagge e fiumi e selve sappian di che tempre sia la mia vita ch'è celata altrui. Ma pur sì aspre vie né sì selvagge cercar non so, ch'Amor non venga sempre ragionando con meco, et io conlui. [Petrarca 1966] = Francesco Petrarca. Il Canzoniere. Introduzione di Mario Marcazzan. Note di Nereo Vianello. Bietti. "I classici popolari". 1966.

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